15
Maggio
2020
|
11:26
Europe/Amsterdam

“Andare in mountain bike a casa? Ma certo!”

Fabio Wibmer, Brand Ambassador di Mercedes-Benz Vans, professionista di street trail e mountain bike

Riepilogo

Stoccarda. Fino a poche settimane fa, lo smart working rappresentava per molti lavoratori una gradita alternativa al tragitto quotidiano per raggiungere l’ufficio, in quanto offriva la possibilità di organizzare e gestire la vita di tutti giorni in modo flessibile. In tempi di pandemia da COVID-19, invece, lavorare da casa è diventato la nuova normalità per moltissime persone. Lo smart working contribuisce a rallentare la diffusione del virus.

Questa soluzione, tuttavia, non è praticabile per alcune categorie di lavoratori. Innumerevoli persone danno il massimo giorno dopo giorno, per esempio nell’ambito del servizio sanitario, nei supermercati o come autisti addetti alle consegne, garantendo la fornitura di servizi base.

Anche per quanto riguarda la categoria degli atleti professionisti non è scontato pensare di poter lavorare da casa, a meno di non avere a disposizione una palestra o un campetto dove allenarsi. Tuttavia, adottando un approccio creativo e positivo, ricorrendo a oggetti di uso quotidiano e sperimentando un po', è possibile organizzare la propria sessione di allenamento anche tra le mura domestiche, collegandola al tempo stesso a una produzione cinematografica, come ci dimostra il biker professionista Fabio Wibmer.

Fabio, come biker professionista, trascorri generalmente la maggior parte della tua giornata all’aperto. Come ti sei sentito quando sono state annunciate le restrizioni in Austria?

I biker trascorrono moltissimo tempo all’aperto in mezzo alla natura o – come nel mio caso – in città, usandola come una sorta di parco giochi. Quando è stato istituito il lockdown, all’inizio è stato un po’ uno shock, ma tutti eravamo consapevoli che la situazione era grave e dovevamo rispettare le regole se volevamo tornare alla vita normale il più presto possibile. Ora possiamo dire che le misure adottate hanno avuto senso. Tuttavia, per quanto mi riguarda è stato importante continuare ad avere un atteggiamento positivo e sfruttare al meglio il tempo a casa. Più tempo si ha a disposizione, più aumenta la creatività ed io l’ho vissuta come una piccola sfida per non lasciarmi abbattere dagli eventi.

Qual è stata per te la principale sfida personale? Come l’hai affrontata e puoi dare qualche suggerimento su cosa ti ha aiutato al riguardo?

La più grande sfida personale era in realtà legata al pensiero di non potere andare in mountain bike. Adoro caricare senza alcun problema la mia bici sulla mia Classe V per andare in città o in un bike park. Considerata la situazione, ciò non era ovviamente possibile, è stato difficile farne a meno ed accettare di essere costretti a fare qualcosa a casa. Mi ritengo molto fortunato ad abitare in una casa con un giardino dove ho un po’ di spazio per potermi sfogare. Lo spazio è limitato, ma facendo appello alla propria creatività si scoprono molte opzioni.

In genere, sono una persona che cerca di sfruttare al meglio qualsiasi situazione e di cogliere sempre gli aspetti positivi. Questo atteggiamento vale anche in questo periodo. Mi sono chiesto, dunque, come avrei potuto sfruttare al meglio le circostanze e fare qualcosa per me stesso divertendomi. Dato che sono un biker ed adoro andare in bicicletta, era ovvio che dovevo trovare una soluzione per riuscire a praticare la mia disciplina sportiva a casa.

Come mountain biker sei abituato ad andare sempre in giro da solo, no? Hai dovuto cambiare il tuo modo di allenarti?

Il mountain biking è di per sé uno sport individuale, ma nonostante questo mi piace andare in bicicletta con altri compagni o in gruppo. È più divertente quando ci si può stimolare un po’ a vicenda. Ho sicuramente dovuto cambiare il modo di allenarmi, perché il mio ‘parco giochi’ è solitamente costituito dai dintorni della città o dai percorsi preparati ad hoc. Quindi, prima di tutto, ho dovuto guardare ciò che avevo a casa e cosa poteva essere adatto per effettuare un allenamento con la bicicletta.

È così che ti è venuta l’idea di costruire degli ostacoli simili presso la tua abitazione?

Fondamentalmente sono una persona che cerca sempre di essere creativa e di analizzare le cose da una prospettiva diversa. Pertanto, mi è stato relativamente facile realizzare delle strutture, utilizzando vari oggetti che avevo a casa. Mi era già capitato di sistemare diversi elementi in giardino ed in questo periodo ho avuto molto più tempo per riflettere e sviluppare la creatività con la mia bici. Che stia saltando dal tetto o atterrando su una lavatrice: questo è il risultato che si ottiene quando si ha molto tempo a disposizione per trovare idee originali.

Pensi che anche altri biker amatoriali possano costruirsi un percorso a casa propria e come possono sfruttare questo periodo per se stessi?

Credo che tutti i biker abbiano la possibilità di allestire qualcosa a casa, in un modo o nell’altro. Se hai un giardino, tanto meglio, ma anche all’interno di una casa o di un appartamento è possibile dare sfogo alla propria creatività. Semplicemente esercitarsi con il trackstand – ossia mantenersi in equilibrio sulla bici ferma stando in piedi sui pedali – può rappresentare per molti una sfida bella tosta, oltre a offrire l’opportunità di montare in sella alla bici e migliorare le proprie abilità.

Quando non sei impegnato ad allenarti sul tuo percorso, come trascorri la giornata?

In realtà, abbiamo impiegato le ultime quattro/cinque settimane a produrre il video. Oppure abbiamo costruito parti del percorso, raccolto idee o filmato tutto il giorno, perché per riuscire a realizzare alcuni ‘trucchi’ è stato necessario effettuare fino a 600 tentativi. Mi sono molto divertito con questo progetto, perché il tempo che trascorri con i colleghi – anche se a distanza – è vissuto ancora più intensamente e ne nascono anche idee notevolmente più originali.

Attualmente tutti parlano di resilienza. Usare la sfida come un’opportunità e sfruttare al meglio la situazione, è un segno di resilienza. Che cosa ti aiuta ad accettare la situazione attuale ed a trasformarla in un’esperienza positiva?

Certo, la situazione è difficile per tutti. Tuttavia, questa volta offre a molti l’opportunità di attuare progetti che altrimenti sarebbero rimasti irrealizzati. Penso proprio che ci siano tante persone che hanno idee geniali, ma a cui manca il tempo necessario per svilupparle. In questo senso, il lockdown offre una chance perfetta. Per me è stato sostanzialmente lo stesso: più volte mi è venuta l’idea di realizzare questo progetto, ma non ho mai avuto il tempo di elaborarla.

Quali insegnamenti hai tratto dalla situazione che stiamo vivendo e qual è la cosa che più di ogni altra non vedi l’ora di fare?

Ho imparato ad apprezzare le cose che prima davo per scontate, come andare nei bike park o semplicemente al ristorante. Mi ha fatto anche bene trascorrere più tempo con le persone a me più care e vicine, a cui, purtroppo, spesso non riesco a dedicare tempo sufficiente.

Penso proprio che la cosa che più di ogni altra non vedo l’ora di fare è salire in macchina, caricare la mia bici ed andare a pedalare da qualche parte.